PIANTE KILLER

LE CARNIVORE VEGETALI

01/04/2019 Mostre temporanee
I Giardini di Castel Trauttmansdorff

Nella mostra temporanea 2019 erano proprio le piante a prendere la parola ...

... e a descrivere il mondo dal loro punto di vista: attraverso vari supporti visivi svelavano i trucchi e gli ingegnosi espedienti che utilizzano per attirare gli insetti nella loro trappola. Queste piante straordinarie, infatti, devono “farsi belle” per le loro vittime, emanare un profumo seducente e offrire del buon cibo per garantirsi la sopravvivenza. La mostra consentiva di fare un viaggio tra gli habitat naturali delle piante carnivore sparse per il mondo, dalle più alle meno note, dalle foreste tropicali alle paludi, dal fondovalle all’alta montagna. Nella Serra e in alcuni scenari del parco, era ed è tutt'ora possibile ammirare dal vivo più di 500 piante carnivore, tra cui 110 varietà e specie appartenenti a 14 generi diversi, provenienti da tutto il mondo: considerando il numero di esemplari, la mostra è annoverabile tra le più importanti d’Europa. 

Delle piante carnivore esistevano tracce già nel 13° secolo in alcune raffigurazioni o descrizioni e negli erbari. All’epoca non si intuivano le loro straordinarie capacità, erano considerate solo delle stranezze esotiche; fu Darwin, nel 1875, ad “ufficializzare” l’esistenza delle piante killer con la sua opera “Insectivorous Plants”. Le piante carnivore crescono in tutto il mondo in ambienti come paludi, rocce in cui c’è un costante e lento sgocciolamento o nei climi tropicali umidi e anche su tronchi d’albero. In Alto Adige, ad esempio, le specie carnivore sono nove e appartengono a tre generi: la Drosera, che si trova nelle paludi, la Pinguicola, che cresce su rocce calcaree in zone umide e l’Utricolaria, di cui la specie U. Stygia, purtroppo in via di estinzione, ma che i Giardini stanno cercando di coltivare per farla sopravvivere.